Ha avuto un malore poche ore dopo aver svolto, sabato scorso, 2 luglio, gli orali della Maturità al Liceo scientifico «Galileo Galilei» di Potenza: un giovane di 19 anni è morto ieri all’ospedale San Carlo del capoluogo lucano, dove sono state effettuate le operazioni per l’espianto di alcuni organi. All’ingresso del Liceo, i suoi compagni hanno esposto uno striscione con la scritta «Antonio nel cuore del Galilei».
«Era – ha detto la preside del liceo potentino, Lucia Girolamo – uno studente esemplare, brillante che continuerà a vivere attraverso gli occhi le menti e i cuori degli studenti, dei docenti e di tutta la comunità del Galilei. Un allontanamento temporaneo e non una non vita che continuerà ad essere per sempre un nostro studente».
E Graziano Scavano, sindaco di Tito, città a pochi chilometri da Potenza, dove il giovane viveva insieme ai suoi genitori, sui social ha scritto che «la perdita del caro Antonio, nostro giovanissimo concittadino, lascia un vuoto profondo in tutta la comunità titese. Molti lo hanno conosciuto e hanno apprezzato le sue straordinarie qualità di ragazzo brillante, rispettoso e partecipe nella sua comunità. Una vita spezzata proprio quando, conclusi gli esami di Maturità, avrebbe dovuto prendere il volo inseguendo le sue ambizioni di crescita individuale e professionale. Alla madre, al papà, ai parenti ed agli amici giungano i sentimenti di vicinanza dell’amministrazione comunale. Continueremo a vivere con il ricordo di Antonio anche grazie – ha concluso il primo cittadino che ha disposto bandiere a mezz’asta sul Comune – allo straordinario gesto voluto da lui e dalla famiglia di donare i suoi organi per offrire ad altri una nuova vita».
In un comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’ospedale San Carlo, è specificato che «il prelievo multiorgano sul diciannovenne lucano, scomparso per una emorragia cerebrale, è stato effettuato nella tarda mattinata di oggi nelle sale operatorie dell’ospedale San Carlo di Potenza. A causa della giovane età del donatore, le operazioni di prelievo sono state condotte da una equipe di medici provenienti da diversi ospedali romani».
Il direttore generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, «nel dichiararsi affranto per la dolorosa circostanza che ha privato la comunità regionale di una giovanissima risorsa», ha ringraziato la famiglia «che, nel momento più complicato della propria esistenza, con l’assenso alla donazione, ha avuto la forza di pensare alla vita di altri grazie al gesto nobile di grande umanità. Il riconoscimento della direzione dell’Azienda ospedaliera giunga ai medici e agli operatori coinvolti nelle operazioni di prelievo di organi, dal Centro trapianti regionale dell’ospedale di Matera, alla Rianimazione e al Gruppo operatorio di Potenza, per aver contribuito – ha concluso Spera – ognuno per la propria parte, a portare a termine il prelievo e a realizzare quel desiderio di voler continuare a mantenere vivo il ricordo del proprio figliolo attraverso la gioia e la speranza di una nuova vita portata in dono a quei cittadini beneficiari degli organi prelevati».