SI SCRIVE CONSAPEVOLEZZA, SI LEGGE RINASCITA

da | Set 19, 2022 | Editoriale

Leggendo i vostri commenti, abbiamo fatto una panoramica REALE di come è la situazione nell’italico stivale, al di là di come ce la racconta il mainstream e di come ce la raccontiamo noi. 

Che la gente abbia voglia di divertirsi e di godersi la vita dopo due anni diciamo “intensi”, è più che umano e sacrosanto. Che lo facciano non avendo la minima cognizione del pacco regalo che ci stanno preparando, beh, quella è la parte che lascia più perplessi, ma che allo stesso tempo rende bene l’idea del livello di consapevolezza delle masse.

Che si parli di vaccini, di emergenza climatica o di altro, il semplice mettere in discussione il messaggio mainstream fa di noi, agli occhi di chi si reputa una persona normale, una persona che sta “dalla parte giusta” per dirla alla Conte maniera, dei complottasti che trovano il marcio in ogni cosa e che non riescono a godersi  la vita. 

Purtroppo per loro, il risveglio non sarà per niente indolore, ma sarà lo scotto da pagare per cotanta “beata ignoranza”.(per chi sarà in grado di svegliarsi). 

 Con ciò non mi auguro che vada tutto male, o godo del dolore altrui, ma mi preparo affinché, quando sarà il momento,  quando arriverà la tempesta, non mi trovi impreparato in balia degli eventi. E non parlo solo di organizzazione pratica, (cibo, legna, ecc, ecc,) ma parlo soprattutto della lucidità psico/fisica che momenti come quelli che ci troveremo ad affrontare, richiederanno. 

Per assurdo, ero più preoccupato nel 2017 , quando di fronte alla Legge Lorenzin, non avevo minimamente idea di come affrontare quello che si stava prefigurando all’orizzonte. Poi piano piano ho imparato ad occuparmi e a non preoccuparmi, e le cose sono andate decisamente meglio. 

Ora è diverso, la situazione è notevolmente peggiorata a livello generale, perché quello che pochi dicevano anni fa si è drammaticamente avverato. Si è avverato, e siamo andati oltre, molto oltre, non per la bravura di chi stiamo combattendo, ma per l’inettitudine, il menefreghismo, la strafottenza, e l’individualismo tipico di una logica capitalistica che sta mostrando, nitidamente, i suoi effetti catastrofici ed insostenibili nel lungo periodo. 

Si sta avverando, perché quelli che hanno capito, vengono trascinati da sedicenti capi popolo, in una logica di guerra tra galli, mentre “il pollame” si trova in balia dei lupi. Questo perché siamo ancora troppo ancorati alle logiche di un sistema, che stiamo cercando di combattere usando le sue stesse armi, e così abbiamo già perso. E ad ogni problema, ad ogni sofferenza, ad ogni ostacolo, al posto di serrare i ranghi, di disporci in formazione per proteggere chi combatte al nostro fianco (perché prima o poi toccherà anche a noi) procediamo per inerzia in ordine sparso, rendendo al nemico, il cammino più semplice di quello che già è. 

L’essere umano da sempre ha avuto bisogno di una guida, di un capo, che con forza, fermezza, carattere, e determinazione, guidasse il proprio popolo in battaglia. 

Ma per farlo ha avuto bisogno di un popolo che si riconoscesse tale, che fosse fiero ed orgoglioso delle proprie radici, che fosse pronto a combattere (e a morire) per un ideale. 

Ora quelle radici, quegli ideali, vengono volutamente cancellati, generazione dopo generazione, affinchè non si abbia più memoria di ciò che è stato raccontato e tramandato. (anch’esso edulcorato completamente dalla realtà dei fatti). 

Ecco perché, il nocciolo duro di chi ha resistito al più grosso lavaggio del cervello della storia, ha più di 50 anni; perché costoro ben ricordano valori ormai desueti ed in via d’abbandono, in nome di un nuova società dove l’individualismo, l’appagamento di ogni pulsione e desiderio personale, deve farla da padrone 

Da che mondo è mondo, le rivoluzioni le hanno sempre fatte i giovani; gli stessi giovani che oggi si trovano completamente spaesati ed inebetiti da una situazione che li ha scoperti impauriti ed impreparati, perché impauriti ed impreparati lo erano anche i loro genitori, i loro insegnanti, i loro punti di riferimento, troppo impauriti dal sistema e dalla propaganda, per metterne in discussione il verbo. 

Concludo questo mio lungo scritto, frutto di ciò che ho osservato e che sto osservando nel più grosso laboratorio a cielo aperto, che è diventata l’epoca in cui siamo stati chiamati a vivere, con uno scritto di  William Ernest Henley, che voi tutti ben conoscete, ma che rivisto alla luce degli avvenimenti occorsi sino ad ora, e di quelli che saremo chiamati ad affrontare, ben rende l’idea di come il nostro risveglio, la nostra vita, il nostro opporci a chi ci vuole schiavi, ci ha trovati e ci troverà sempre indomiti, e fermi nel nostro irremovibile e non negoziabile NO. 

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un estremo all’altro,
Ringrazio qualunque dio ci sia
Per la mia anima invincibile.

Nella stretta morsa delle avversità
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi avversi della sorte
Il mio capo sanguina, ma non si china.

Oltre questo luogo di rabbia e lacrime
Incombe solo l’orrore della fine.
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, impavido.

Non importa quanto stretta sia la porta,
Quanto impietoso sia lo scorrere della vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.