L’amico che potevi andare a trovare, purché amico vero. Il fratello che ti poteva stare accanto in macchina ma il cugino dietro. Il grado di parentela di chi poteva invitarti a cena. Il numero massimo di posti a tavola. La mascherina no se eri seduto, si se ti alzavi in piedi. Le candeline da spegnere battendo le mani. Il divieto di cantare. I dialetti più contagiosi. I giocatori che entravano in campo da ingressi separati. Gli stadi a capienza ridotta con gli spettatori concentrati tutti in un settore.
Aspettavamo la diretta facebook settimanale a tarda notte, e poi nemmeno quella, per sapere se ci era consentito andare a trovare nostra madre o nostro figlio nel comune accanto, se potevamo uscire di casa, dove potevamo arrivare e che ora dovevamo tornare.
Chi ha appoggiato questo genocidio ( di cui ho voluto descrivere solo qualche aspetto grottesco) oggi ci parla di diritti, di libertà e di come uscire dalla crisi energetica nella quale ci ha condotto.
RC