Durante la “pandemia” le grandi organizzazioni sportive, hanno dato il meglio di sé. Ricorderete le misure grottesche in NBA che prevedevano di sputazzarsi e stare corpo a corpo sul parquet per poi indossare la mascherina e stare distanziati una volta sostituiti dal campo.
Ma la lista delle idiozie è lunga e giunse fino al punto di non fare giocare i giocatori non vaccinati, per meri motivi educazionali.
Uno dei giocatori che decise di non vaccinarsi e fu escluso, fu Kyrie Irving.
Oggi lo stesso giocatore linka sul suo twitter un documentario di Ronald Dalton (venduto tranquillamente su Amazon) e come reagisce l’ NBA?
Lo squalifica e gli propone una vera e propria rieducazione con training su “antisemitismo” e incontri con ebrei.
La stessa NBA che faceva inginocchiare tutti per il black lives matter e che colora i loghi delle squadre di arcobaleno in onore degli LGBT.
Dove c’è pubblico e gira denaro funziona così.
O ti allinei o ti tolgono lo stipendio ridandotelo solo se accetti di essere rieducato.