Per funzionare in un regime formalmente democratico la propaganda ha bisogno di far credere che ci sia pluralismo e rassicurare il popolo. In Italia ad esempio, mentre sui media la voce è univoca e offre un unico pensiero, viene concesso ad una sola trasmissione, con un personaggio un po’ macchiettistico, di fare controinformazione.
A fronte di inchieste giornalistiche che dovrebbero far saltare i giudici dalle sedie, non accade assolutamente nulla.
Questa situazione centra due obiettivi: chi è convinto della narrazione derubrica la trasmissione a roba complottista di un tipo strano che vuole solo fare audience; i resistenti si cullano nell’idea che la verità sta venendo fuori, che crollerà tutto, che occorre solo resistere nel proprio rifugio e aspettare. Così, invece di agire per lavorare ai fianchi il sistema finiscono per sostenerlo.
La trasmissione in sé ha risvolti utili perchè rivela particolari inquietanti, ma spesso l’effetto che ottiene è quello di tenere i “risvegliati” fermi e buoni.