Leonardo Santi
Spesso vi ho parlato come in questi anni di grossi cambiamenti, cambiamenti epocali, per non farci travolgere da ciò che ci accade, sia impellente e di fondamentale importanza centrarci, concentrarci, trovare un equilibrio, occuparci più di noi stessi per essere in grado di affrontare tutte le sfide che la vita ci porrà davanti.
Oltre a questo penso che ci sia una cosa che sfugge ai più, che è la necessità di conoscere prima di tutto se stessi. Spesso ce ne dimentichiamo ed andiamo alla ricerca di una centratura, di un equilibrio, di una dinamica di vita, senza però sapere esattamente che cosa ci serve realmente. E conoscere se stessi significa anche distaccarsi un po’ dai cliché voluti dalla società, (i miei lettori sanno di che cosa parlo) perché spesso confondiamo la conoscenza di noi stessi con i ruoli che abbiamo adottato nel corso della nostra vita.
Se però andiamo ad analizzare in profondità il problema, emerge che queste sono cose molto diverse tra loro. Io posso avere un ruolo lavorativo, un ruolo all’interno della società, ma questo non è detto che abbia molto a che fare con chi sono io. Chi sono io ha molto più a che fare con la scoperta dei miei bisogni, dei mie valori, con la comprensione della mia identità e con una capacità strategica di andare a costruire la mia vita proprio sulla base della soddisfazione di questi bisogni e dell’allineamento con questi valori.
Sovente invece la nostra vita non risulta essere quella che vorremmo proprio per questi motivi, perché in realtà ci siamo impegnati come dei pazzi, ma non abbiamo soddisfatto i nostri bisogni e non siamo stati allineati con i nostri valori, magari li abbiamo pure traditi!
Detto ciò sono fermamente convinto che a volte sia proprio necessario fermarsi un attimo e provare ad utilizzare magari delle tecniche di auto-coaching, come esempio la scrittura, per analizzare un po’ meglio il nostro percorso di vita e andare a capire cosa non ha funzionato; in altre parole che cosa della nostra esistenza non ci piace e per quale motivo non ci piace, perché io dalla mia esperienza noto che le persone spesso si lamentano, ma già davanti a queste domande non sanno bene che cosa rispondere. Ti dicono che le cose non vanno come vorrebbero, ma non sanno dirti esattamente il perché.
E questo è perché non sanno associare quella sensazione che le cose non vanno come vogliono a causa di alcune scelte che sono state fatte in passato. Da qualche parte, nel corso della loro vita, sono state fatte delle scelte, prese delle decisioni ed intraprese delle strade che poi più in là nel tempo si sono dimostrate non corrette; si sono dimostrate delle strade che non hanno dato quello che effettivamente volevano. Ecco, credo che fermarsi, analizzare, utilizzare la scrittura, (nel mio caso è stato così) cercare di capire meglio da dove veniamo, ripercorrere la nostra storia di vita, sia un aspetto molto importante per arrivare a fare finalmente, (e non è mai troppo tardi), le scelte giuste, i passi giusti, che coincidono con una strada molto semplice: ci devono rendere più felici, più soddisfatti. Se così non è vuol dire che quella strada non è giusta.
E non importa se quella strada ti ha portato a dei “successi”, per come li definirebbe la società. Non importa se hai guadagnato dei soldi, se hai uno stato sociale, e se hai un ruolo riconosciuto. Se non sei soddisfatto, se non sei felice, se non ti senti pienamente appagato, vuol dire che non è la strada giusta. E ti dirò di più: c’è una variabile che ha funzionato molto per me, ed è la variabile della GRATITUDINE. Se le cose stanno andando come tu vuoi, allora sarai davvero profondamente grato. Se le cose non stanno andando come tu vuoi la gratitudine sarà falsa oppure sarà assente.
Un’altra cosa che mi aiutato molto è che la vita non va definita sulla base di che cosa hai raggiunto, ma va definita sulla base dello stato emotivo con cui hai raggiunto le cose. Se tu hai raggiunto un sacco di traguardi ma sempre su una base di rabbia non sarai una persona contenta, non sarai una persona grata.
Quindi ecco che ancora una volta l’idea di conoscere se stessi aiuta veramente, finalmente, a trovare il percorso di vita che è più adatto a noi, non quello più adatto, punto. Ma quello che è adatto a noi.
L’oracolo di Delfi suggeriva: “Conosci te stesso, e nulla di troppo”.
Ecco, basterebbe ascoltare quello.