Leonardo Santi
In questi anni ho visto molte persone buttare letteralmente via la propria vita. E non lo dico perché sono io a giudicare la vita di queste persone, ma lo dico perché me l’hanno confessato loro. Parlando insieme hanno realizzato che avevano commesso errori, scelte sbagliate di vita, ma ancora più di quello, avevano avuto una scarsa propensione a prendersi cura di sé, a capire veramente i propri bisogni ed a saperli soddisfare nel modo migliore.
Purtroppo molto spesso questo comincia davvero nelle fasi più precoci della vita, perchè nessuno ci insegna a volerci bene, nessuno ci insegna a gestirci al meglio, nessuno ci aiuta a coltivare l’amor proprio, anzi ci abituiamo fin da subito in maniera anche piuttosto brusca all’amore condizionato, all’affetto condizionato, alla stima condizionata.
Tutto diventa condizionato, cioè tutto arriva solo se aderisci a determinati canoni ed a determinate regole, soltanto se porti determinati risultati. (l’abbiamo visto benissimo in questi anni di “pandemia”)
Pensate all’ambito scolastico, dove la stima ed i complimenti di maestre e professori arrivano soltanto se un bambino aderisce a un determinato formato educativo, che magari funziona, ma che non è certo il formato che valorizza di più la mente umana, il talento e le capacità di bambini e ragazzi.
Sin da piccoli lì abituiamo al concetto che se tu obbedisci, se fai le cose in un certo modo, vieni riconosciuto e vieni stimato altrimenti no. Questo accade non solo a scuola ma anche tra le mura domestiche, quando i genitori, che a loro volta senza colpa sono stati educati in questo modo, ci abituano a dare il loro affetto, il loro premio, i loro baci e le loro carezze soltanto se portiamo determinati risultati.
Accade pertanto che questo modello, che arriva dall’esterno, piano piano comincia a inquinare anche il rapporto con noi stessi, perché siccome lo vediamo negli altri, e capiamo che gli altri lo stanno applicando su di noi, diventa inevitabile che a nostra volta iniziamo ad applicarlo su di noi, diventando quindi i principali giudici di noi stessi, portandoci ad essere noi per primi a togliere affetto, amore e rispetto, se non otteniamo determinati risultati. Molto spesso nemmeno i risultati che veramente desideriamo, ma i risultati che tutto questo bagaglio di storia personale ci ha portato a pensare che siano i risultati che faranno sì che gli altri ci riconoscano.
E’ un un processo molto profondo, che ha purtroppo il potenziale di rovinare la vita di tante persone, perché nel momento in cui smetti di volerti bene inizi in un certo senso ad autodistruggerti. Nel momento in cui non sei più in grado di apprezzarti, nel momento in cui hanno un peso così forte gli errori, i fallimenti, le relazioni che non hanno funzionato come dovevano, un lavoro che magari non ti soddisfa al massimo, e però non sei in grado di vedere queste cose come delle lezioni che ti portano più avanti, ma piuttosto le vedi come una specie di stampo sulla tua vita che definisce una vita che non è come quella che tu vorresti, beh, lì cominciano i compensi; comincia la necessità di mangiare un pochino di più, la necessità di vedere un pochino più di televisione, di perdere qualche ora in più con i videogiochi, oppure di bere una bottiglia di troppo, di comprare l’ennesimo pacchetto di sigarette, eccetera eccetera eccetera. Perché purtroppo tutti queste comportamenti che la società ci offre e ci mette a disposizione, non sono altro che anestetici per i dolori che non abbiamo il coraggio di guardare in faccia.
Però in qualsiasi momento possiamo scegliere di cambiare, possiamo scegliere di riniziare a volerci bene, possiamo scegliere di liberarci dai vincoli che ci sono stati messi addosso da tanti altri. Dalle teste, dalle vite, dagli ideali di altri, che non sono i nostri, e possiamo ricominciare in qualsiasi momento a volerci bene, a trattarci bene.
E’ una scelta. E’ inutile nascondersi, non ci sono alibi; anzi l’alibi è il primo modo per non guardare in faccia la realtà e riconoscere che è una scelta, e che dipende da te e da nessun altro, e tu e solo tu puoi iniziare a ritrattarti in un modo giusto, corretto, amorevole. Solo tu puoi iniziare a mettere da parte quei compensi che giorno dopo giorno, gesto dopo gesto, non fanno altro che distruggere le tue cellule, il tuo corpo la tua salute e la tua vita. E sei proprio tu a decidere che vuoi impegnarti in un percorso di rinascita, di crescita, di disintossicazione che ti rimetta al centro della tua vita.
E il primo passo, il passo più logico, il passo più forte e il passo che ti permette di allenarti a tutti gli altri passi successivi, è tornare a gestire la tua salute in modo intelligente, amorevole, pieno di affetto.
Se ci rifletti un attimo è talmente folle che noi viviamo per decadi in un modo che distrugge la nostra salute per poi negli ultimi anni della nostra vita rincorrere qualsiasi forma di cura possibile. Inizia prima a capire quanto conta la salute: non aspettare di dare il giusto peso alla salute quando l’hai persa, perché non è un atteggiamento che ha mai premiato nessuno! E non rispondermi con:” sì, ma che vita è vivere da malato per morire da sano?”, perché è una battuta che non ha mai fatto ridere nessuno e che non significa niente, il tema non è questo.
Vorrei veramente stimolarti a riflettere, e mi rivolgo soprattutto ai giovani, se chi si riempie di sigarette, di alcol, di droga, di cibo, sta vivendo una vita con la V maiuscola. Credo di no, purtroppo.
Quindi guardiamo in faccia la realtà. Le sfide che abbiamo davanti le possiamo vincere tutte, perché ognuno di noi nel suo campo può fare la differenza, se si prende l’impegno con sé stresso di imparare, di migliorarsi e di avanzare. La forza della città di Sparta non risiedeva soltanto nei suoi guerrieri, ma in tutta la popolazione. Ed il guerriero spartano era tanto forte quanto lo era il soldato che aveva al suo fianco.
Le sfide del futuro, ed il 2024 sarà pieno di sfide da affrontare, le potremmo vincere se cercheremo di migliorarci ogni giorno, ma le potremmo vincere soprattutto se troveremo qualcuno al nostro fianco che farà il viaggio insieme a noi.
La dedizione ci indicherà il cammino, e l’unione ci porterà alla vittoria.
Buon anno a tutti voi
Molti indomiti guerrieri