ACCISE ED UCRAINA

da | Gen 3, 2023 | Home, Weltanschauung

Sul web si ironizza sulle vecchie dichiarazioni della Meloni quando era all’opposizione.

In particolare vengono presi di mira i suoi discorsi sul conflitto in Ucraina e le sparate sulle accise della benzina da abolire. 

In realtà c’è poco da ironizzare, bisogna piuttosto che tutti coloro che sistematicamente partecipano al teatrino elettorale si rendano conto di quanto alimentino un sistema le cui decisioni non spettano al popolo. Di come sia una totale recita in un banco totalmente truccato alla base.

Il governo Meloni è semplicemente la riproposizione di quello Draghi, l’unica differenza al momento è che ha la stampa contro. Motivo? Alcuni punti dell’agenda non vengono soddisfatti, per esempio le questioni lgbtq+€#&.

Un PD con Schlein o Letta, ovviamente, sarebbe meglio per lorsignori.

Il governo Meloni è ligio ai diktat, ha già speso 76 miliardi di euro per inviare armi in Ucraina e sappiamo che con quei soldi, volendo, ci si potevano fare X manovre finanziarie per l’economia del Paese.

Ma la finta politica parlamentare non si occupa degli interessi nazionali e dunque si impoverisce il Paese con l’inflazione che galoppa.

La politica estera filoatlantista, come possiamo osservare, è totalmente irrazionale, non si impegnano neppure a proporre una neutralità come, teoricamente, costituzione italiana imporrebbe.

Il problema non è la Meloni, che non avrebbe potuto agire diversamente,  bensì chi continua a credere al bluff democratico nonostante da anni anche i più ingenui abbiano potuto osservare il suo reale funzionamento, vedasi il caso più eclatante del M5S.

Inutile dunque ironizzare oggi di Meloni, domani di Letta, dopodomani di Conte, poi di Salvini, di Renzi o di qualsiasi pupazzo venga messo lì.

Il Parlamento italiano è un mero circo di intrattenimento in cui inserire gente lautamente pagata e privilegiata per farla recitare nel modo più credibile possibile.

Chiunque si candidi, anche con le migliori intenzioni, deve prenderne atto.

Wi