Ci stiamo impoverendo perché compriamo poco o o non compriamo nulla del nostro territorio.
Acquistiamo abbigliamento e scarpe fatte in Indocina, frutta africana e sudamericana, telefoni e computer che purtroppo nulla hanno di nostro.
A ciò si aggiunge che spesso le compere vengono fatte comodamente dalla poltrona di casa, attraverso internet, con Amazon e similari, senza nemmeno passare dai negozianti in città, che non riescono nemmeno più a distribuire merci, che rimangono importate dall’estero in gran parte.
Il vero problema è il consumatore, non tanto il produttore, perché sono le sue abitudini a decidere fortune e sfortune dell’economia.
Hanno volutamente indotto al cambiamento le consuetudini dei consumatori, attraverso la moda, la “tendenza” e anche i prezzi, rendendo follemente più convenienti beni provenienti da altri continenti rispetto a quelli prodotti accanto a casa propria.
Siamo noi a desertificare casa nostra, ogni volta che spendiamo male i pochi soldi sudati che racimoliamo.
Molta gente poi pur lamentandosi dell’andazzo nemmeno si rende conto di esserne lei stessa concausa.
DB