Nipote di un senatore, look da centro sociale e sorriso smagliante dalla infantile dolcezza alla Cip e Ciop, attentissima alle tematiche LGBT, bisessuale (ovviamente), paladina dell’ambientalismo autolesionistico in stile Luca Mercalli, Elly Schlein è lo stereotipo della rivoluzionaria da salotto, cresciuta tra aule occupate e viaggi negli Stati Uniti.
Non bisogna sottovalutare la nuova candidata a guidare il PD.
È un personaggio improbabile, ma non è lì a caso.
La Schlein pare uno scherzo ma è il perfetto contraltare della Meloni, il suo esatto opposto. Il personaggio ideale da muovere. A crearle apposta non sarebbero venute così polarizzate.
C’è una massa di giovani pronti a sostenere Elly la progressista. Cittadina del mondo.
I giovani non conoscono altro modo di fare politica se non i fantomatici “diritti civili”.
Il numero di giovani con gravi problemi psicologici è aumentato a dismisura negli ultimi anni. Molti manifestano “disforia di genere” e vengono seguiti da psicologi che danno loro ragione a prescindere, così bramano un leader che dia loro “diritti”. Allo stesso tempo, indotti dalla propaganda, sono ossessionati dalla Meloni che toglie loro “diritti”.
La Meloni è stata fatta vincere, è l’intermezzo che serve a sedare qualunque idea di resistenza.
In attesa del prossimo step, già pianificato.