Leonardo Santi
A volte sembra che tutto vada a rotoli, sembra veramente che il mondo ci caschi addosso.
Diciamo che la vita praticamente di nessuno di noi è tutta rosa e fiori, esistono perdite, lutti, fallimenti, relazioni che si sfaldano, incertezze, cose su cui abbiamo puntato che non si realizzano, aspettative che non si realizzano nella nostra vita, esiste la solitudine, il dubbio su cosa accadrà nel futuro, insomma, la vita non è facile, e questo dev’essere un punto di partenza che abbiamo tutti chiaro. Ed alle volte questo insieme di situazioni diventano talmente invasive da farci pensare, almeno per un attimo, che il mondo ci stia cascando addosso, che non ce la faremo mai a ad andare avanti. (Il triennio covid ci ha messo duramente alla prova e ci ha insegnato, se ancora non lo sapevamo, cosa significa nel concreto resistere)
Per fortuna la maggior parte di noi in realtà continua ad andare avanti. Tutti gli esseri umani sono dotati in qualche misura di una straordinaria resilienza, (quella vera, non quella manipolata dal mainstream) chi più, chi meno, ma tutti ce l’abbiamo. E infatti se uno ci ragiona un attimo, nessuno di noi ha la certezza su cosa accadrà nemmeno tra un minuto, eppure questo non ci ferma, continuiamo a investire nel futuro, continuiamo ad avere speranza, fiducia, perchè siamo “programmati” geneticamente ad andare avanti, non per stare fermi. Poi ci sono situazioni nelle quali effettivamente abbiamo delle battute d’arresto, e questo è molto individuale. Ci sono persone che soccombono letteralmente di fronte a cose che per la maggior parte di noi non sono così difficili, e ci sono persone che rinascono dopo esperienze che sono davvero terrificanti, e la storia è piena di questi personaggi. Personaggi che ci hanno insegnato l’importanza di avere un “senso di scopo”.
Qualsiasi lezione che la vita ti offra, può essere un’occasione per la tua crescita, per la tua rinascita, se apprendi qualcosa da essa, se quella esperienza ti trasforma nella modalità con cui interagisci con la tua vita, con gli eventi che ti accadono.
Ma c’è una cosa, a mio avviso, forse più importante di tutte le altre, quasi un requisito che bisogna avere, è capire su cosa hai il controllo e su cosa invece non hai alcun controllo. Il bombardamento quotidiano di notizie negative potrebbe farci pensare che tutto sia perduto, che tutto sia fuori dal nostro controllo.
Noi commettiamo molto spesso l’errore di sperare di avere un qualche controllo sugli eventi, ma gli eventi sono in larghissima misura fuori dal nostro controllo. Abbiamo invece il totale controllo sulle nostre reazioni, sulle nostre interpretazioni degli eventi che ci accadono, e se ci fai caso spesso questa capacità di controllo non la utilizziamo bene, e proprio perché gran parte della nostra attenzione è focalizzata sugli eventi perdiamo di vista il fatto che possiamo controllare, cambiare, trasformare, le modalità con cui interpretiamo, e quindi viviamo quegli eventi.
Un’altra cosa che secondo me è fondamentale e che molto spesso trascuriamo (e abbastanza ovvia se uno ci ragiona) è che ogni singola giornata alla fine rappresenta la nostra vita in miniatura; e come svolgi la tua giornata ha una voce in capitolo molto forte su come si svolgerà la tua intera vita. Anche se mi rendo conto che moltissime persone davanti a questo dicono: “beh si, figurati se conta l’atteggiamento che ho quando mi sveglio la mattina, se sono grato o non sono grato, figuriamoci se conta sulla qualità della mia vita a lungo termine!”. Purtroppo devo dirti che invece conta molto; è forse una delle poche cose che contano sul serio per quanto dia quasi fastidio dover riconoscere che abbiamo così tanto controllo sui nostri stati d’animo, e che rinunciamo però ad esercitare quel controllo.
All’interno della singola giornata cos’è che veramente fa la differenza? Sicuramente le abitudini che adotti. E per abitudini non intendo soltanto, anche se è molto importante, come mangi, se ti muovi, se preghi o mediti, ecc ecc, ma intendo le abitudini a livello dei tuoi pensieri, dell’auto dialogo, dell’amor proprio, di quali sono quelle sensazioni ed emozioni che sei disposto ad evocare varie volte nel corso della giornata ; sono emozioni di rabbia, di fastidio, di invidia, o sono piuttosto invece emozioni di gratitudine, di perdono, di accettazione. Queste cose non dipendono dagli eventi ma dipendono da te, per quanto difficile ti possa sembrare! E non significa minimamente, credimi, sminuire le tragedie che un essere umano può vivere, sono due cose diverse. La tragedia è lì, e nessuno intende sminuirla, ma se continuiamo a soffermarci soltanto su quello e non accettiamo che la nostra interpretazione può fare una differenza enorme, da lì si fa veramente fatica ad uscire.
Le abitudini che tu adotti nella tua giornata sono veramente il modo migliore, forse l’unico modo per rinascere, per uscire dalle tempeste. Basta guardarsi indietro per vedere che tutta la tradizione spirituale filosofica va in questa direzione e ce lo conferma. Quindi, inizia a fare qualcosa che ti possa cambiare, cose concrete che regolarizzano la tua giornata, che enfatizzano il senso di scopo, ma poi soprattutto preoccupati di rafforzare il tuo mondo interiore e di arricchirlo di abitudini che ti fanno stare meglio.
La felicità non è così tanto la conseguenza degli eventi, quanto il risultato delle abitudini che adotti. In estrema sintesi potremmo veramente dire che la felicità è un’abitudine, è una mentalità; non è risultato degli eventi fortunati che alcuni hanno e che io, guarda caso, non avrò mai.
In altre parole, lo scrivo nuovamente anche a costo di sembrare logorroico, devi ripartire da te stesso e non limitarti a sperare che determinate cose non accadano, che il peggio passi, perché si, certo, speriamolo, ma poi che cosa fai? dov’è che eserciti il tuo controllo su questo?
Concludo dicendo che, alla luce di ciò che ci aspetta, sia molto importante non disperdere energie sulle cose che non possiamo cambiare, perché più io mi concentro, magari con rabbia, con negatività, sulle cose che non posso cambiare meno energia avrò a disposizione per cambiare le cose che posso cambiare.