L’Organizzazione Mondiale della Sanità intende rendere i lockdown e altri interventi non farmaceutici intesi a frenare la diffusione virale parte delle linee guida ufficiali sulla pandemia.
La rivelazione arriva in un rapporto programmato per andare all’Assemblea Mondiale della Sanità dell’OMS alla fine di questo mese. Questa misura non fa parte del nuovo trattato pandemico e non richiede l’approvazione degli Stati membri. Il rapporto afferma che l’implementazione è già in corso.
Molti hanno lanciato l’allarme su un nuovo trattato pandemico dell’OMS. Tuttavia, come scritto in precedenza (e come nota Michael Senger qui), non c’è un nuovo trattato pandemico sul tavolo. Piuttosto, ci sono emendamenti al trattato esistente, il Regolamento sanitario internazionale del 2005, oltre ad altre raccomandazioni (131 in tutto) presentate in un rapporto del gruppo di lavoro sul rafforzamento della preparazione e della risposta dell’OMS alle emergenze sanitarie.
La maggior parte di questi emendamenti e raccomandazioni riguarda la condivisione delle informazioni e delle risorse e la preparazione per future pandemie; nessuno di essi interferisce direttamente con la sovranità statale nel senso di consentire all’OMS di imporre o revocare misure. Tuttavia, ciò non significa che non siano pericolosi, poiché approvano e codificano i terribili errori degli ultimi due anni, a partire dal blocco cinese dell’Hubei il 23 gennaio 2020.
Le raccomandazioni contenute nel rapporto provengono da gruppi di revisione e comitati dell’OMS e sono state inviate in un sondaggio nel dicembre 2021 agli Stati membri e alle parti interessate per chiedere le loro opinioni.
Gli interventi non farmaceutici appaiono tre volte nelle raccomandazioni, una volta sotto “equità” e una volta sotto “finanza”, dove gli stati sono esortati a garantire “investimenti adeguati in” e “rapido sviluppo, disponibilità precoce, accesso efficace ed equo a nuovi vaccini, terapie, diagnostica e interventi non farmaceutici per le emergenze sanitarie, compresa la capacità di test, produzione su larga scala e distribuzione”.
Mentre il rapido sviluppo e la disponibilità precoce di interventi non farmaceutici sembrano preoccupanti di per sé, potrebbero essere interpretati in diversi modi dagli stati.
Dove diventa davvero allarmante, tuttavia, è nella sezione “leadership e governance”. LPPPR 29 afferma:
Applicare misure di sanità pubblica non farmaceutiche in modo sistematico e rigoroso in ogni paese alla scala richiesta dalla situazione epidemiologica. Tutti i paesi devono avere una strategia esplicita basata sull’evidenza concordata al più alto livello di governo per frenare la trasmissione di COVID-19.
Il requisito che la strategia pandemica di un paese debba mirare a frenare la trasmissione virale è un cambiamento importante rispetto alle attuali linee guida. L’attuale strategia di preparazione alla pandemia del Regno Unito ad esempio, preparata in linea con le precedenti raccomandazioni dell’OMS, è del tutto chiara sul fatto che non dovrebbe essere fatto alcun tentativo di fermare la trasmissione virale in quanto non sarà possibile e sprecherà risorse preziose:
Non sarà possibile fermare la diffusione di un nuovo virus influenzale pandemico, e sarebbe uno spreco di risorse sanitarie pubbliche e di capacità di tentare di farlo.
Quasi certamente non sarà possibile contenere o eradicare un nuovo virus nel suo paese di origine o all’arrivo nel Regno Unito. L’aspettativa deve essere che il virus si diffonda inevitabilmente e che qualsiasi misura locale adottata per interrompere o ridurre la diffusione abbia probabilmente un successo molto limitato o parziale a livello nazionale e non possa essere invocata come un modo per “guadagnare tempo”.
Non sarà possibile fermare la diffusione o eradicare il virus dell’influenza pandemica, né nel paese di origine né nel Regno Unito, poiché si diffonderà troppo rapidamente e troppo ampiamente.
Ma ora l’OMS afferma che frenare la trasmissione virale deve essere l’OBIETTIVO della risposta alla pandemia. Questo è un disastro.
Peggio ancora, il rapporto afferma che questa raccomandazione sarà incorporata nel “lavoro normativo” dell’OMS, il che significa che farà parte delle linee guida ufficiali dell’OMS per gli stati in risposta a una pandemia. Peggio ancora, dice che è già in fase di attuazione – non ha bisogno di un trattato o dell’accordo degli Stati membri per farlo, sta già accadendo.
Aspettatevi di vedere nuove linee guida apparire a livello internazionale e nazionale nei prossimi mesi e anni che impongano restrizioni per frenare la diffusione virale. Questo nonostante gli ultimi due anni abbiano confermato la saggezza delle precedenti linee guida dell’OMS, ossia che è una missione impossibile e che non vale la pena nemmeno tentare di frenare una diffusione virale.
La questione deve essere sollevata ai massimi livelli in modo che i lockdown e altri interventi non farmaceutici siano tenuti fuori da ogni pianificazione pandemica.
Fonte Eventi Avversi