Il pilota, Renato Fornaciari era originario di Parma ma da tempo viveva in Trentino, a Rovereto: oggi è stato colpito da un infarto mentre stava pilotando un biplano storico degli anni ’30 per le riprese dell’ultimo film di Marco Paolini sull’Altopiano dei Sette Comuni. Nonostante il malore, Fornaciari è riuscito a portare a terra il velivolo, salvando il passeggero a bordo insieme a lui, per poi accasciarsi sui comandi.
È morto da «eroe», salvando la vita dell’operatore cinematografico che era con lui sul velivolo che pilotava, grazie a un atterraggio di emergenza quando ormai il malore lo aveva sopraffatto. Così è deceduto nella mattinata di oggi, sulla pista dell’aeroporto «Romeo Sartori» di Asiago, Renato Fornaciari, 74 anni, architetto nativo di Traversetolo (Parma) ma residente da molti anni a Rovereto. Conosciuto anche a livello internazionale tra gli appassionati di volo in montagna, in possesso del brevetto di pilota da oltre 40 anni, stava pilotando un «Tiger Moth», con sigla DH82A, storico biplano degli Anni Trenta, di proprietà di un collezionista asiaghese. Il velivolo era stato affittato per le riprese di un film, in lavorazione da alcuni giorni in varie location della montagna vicentina, dal titolo «L’isola che non c’è. La vera storia di Peter Pan», prodotto dalla Jolefilm dell’attore e regista Marco Paolini, che in Altopiano è di casa. La fiction racconta la vicenda del soldato austro-ungarico morto il 19 settembre 1918, a 21 anni, per le ferite riportate in un combattimento, a Cima Grappa.