«Non ho più alcuna fiducia nell’Università.
Non ho mai avuto fiducia nella cosiddetta politica (mai votato in vita mia, né lo farei sotto minaccia di fucilazione).
Non ho mai avuto fiducia nei cosiddetti sindacati.
Ora ho aperto gli occhi anche sui gruppi anarchici, penosamente silenziosi e vergognosamente complici in questi due anni di prove tecniche di soggiogamento dei cittadini.
Tutto si è mostrato per quello che era da sempre. Futili parole in bocca a burattini inconsapevoli: universitari aziendalisti senza più ideali, politici che non richiedono più commenti, musicisti pippaioli che cantano “bella ciao” per gli zombie che gremiscono piazze nostalgiche, intellettuali da salotto che citano Foucault e intanto mostrano il green pass, anarchici che parlano sbadiglianti di Pinelli o Sacco e Vanzetti e non vedono quello che accade intorno a loro.
Io ho fiducia solo nel dialogo coi poeti morti: gli antichi bardi, i versi di Derek Walcott e di William Wordsworth, la poesia sofferta del poeta a me più caro, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi».
[F. Benozzo, “Anche l’Anarchia ha fallito”, intervista rilasciata a “Revue Libertaire”, maggio 2022]