135 mila reazioni avverse al vaccino covid. Un medico: “se segnalo viene fuori un casino

da | Mag 6, 2022 | Eventi Avversi, Home

Nell’edizione odierna di venerdì 6 maggio, Il Fatto Quotidiano riporta alcune testimonianze tra le 135 mila segnalazioni di eventi avversi al vaccino covid riportate dall’Agenzia Italiana del Farmaco.

Si tratta di 26 tipologie di reazioni avverse, disturbi del sistema sanguigno e linfatico, problemi al cuore e all’apparato gastrointestinale, ma anche disturbi psichiatrici, al sistema respiratorio e ai reni.

Gli eventi avversi coinvolgono 134.361 persone, per un totale di 99 segnalazioni ogni 100 mila dosi somministrate, delle quali il 17,8 % con sintomi gravi, secondo l’ultimo report Aifa del 26 marzo 2022. Un numero pari al 7,66% delle reazioni avverse segnalate complessivamente nei Paesi Ue: alla data del 30 aprile riguardavano 1 milione e 753 mila di cittadini europei.ad

Federica Angelini, del Comitato Ascoltami denuncia: “come se avessi il fuoco dentro che è comparso il giorno dopo la somministrazione della prima dose di Astrazeneca: 48 ore dopo ero al Pronto soccorso, sembravo completamente bruciata dal sole”.

Io devo prendere oppioidi e antistaminici da un anno – aggiunge Federica Angelini –, l’anno scorso non sono riuscita a terminare l’anno scolastico, quest’anno accumulo assenze, almeno una a settimana. Ma tra gli iscritti c’è chi ha perso il lavoro perché non riusciva più a reggere. Ognuno di noi è stato visitato in media da 15-20 specialisti, perché nella sanità pubblica, quando vedono che gli esami di routine non rilevano niente alzano le mani: abbiamo speso migliaia di euro. Ma alzano le mani anche tanti medici di base. Alcuni sono terrorizzati. Pur di non affrontare l’argomento ti mandano a casa la lettera che sancisce la fine del rapporto fiduciario: purtroppo accade”.

La giornalista Eri Garuti ha avvertito un fischio all’orecchio destro subito dopo aver fatto la prima dose di Pfizer. Poi sopraggiunto il calo dell’udito. È riuscita a ottenere l’esenzione dalle altre dosi, fino alla fine di quest’anno, solamente dopo oltre 5 visite specialistiche a pagamento e dopo un ulteriore esame eseguito da due otorini dell’Asl di Arona, dove abita. “Alla fine hanno scritto che la correlazione con la somministrazione del vaccino era probabile – racconta Eri Garuti –. Intanto, però, avendo più di 50 anni, mi è arrivata la multa per aver violato l’obbligo vaccinale. Il risultato? Decine di telefonate per riuscire a farmela cancellare, perché l’onere della prova spetta sempre al cittadino. E ancora non so se ce l’ho fatta”.

Sconcertante un’altra testimonianza pervenuta a Il Fatto Quotidiano da un 42enne milanese che ha riportato una “sintomatologia gravemente invalidante e probabili episodi di trombosi”.

Racconta il 42enne: “Non sono no-vax, mi sono vaccinato con convinzione: prima e seconda dose con Moderna, il 15 giugno e il 21 luglio 2021. Ma dopo quello che mi è successo credo che ci sia la volontà di nascondere tutto ciò che riguarda le reazioni avverse e che la campagna vaccinale sia stata portata avanti in modo autoritario”

Ha registrato la conversazione con un neurochirurgo che ha preferito scrivere la diagnosi di “attivazione di processo infiammatorio cronico ancora presente a distanza di quattro mesi dalla somministrazione del vaccino”, altrimenti “vengono fuori dei casini”

Per cinque mesi ha avuto il braccio destro bloccato e insensibile. “Ma non era il solo problema – aggiunge –. Facevo fatica a muovermi, a sollevare pesi anche leggerissimi. Non riuscivo nemmeno più a prendere il tram”. Tutto è iniziato con uno strano dolore alla mano destra dopo la prima dose, che aumenta dopo la seconda, gli paralizza il braccio e si propaga al resto del corpo. “I medici dell’hub a cui mi sono rivolto mi hanno detto di non saperne niente – ricorda –. Il mio medico mi prescrive una cura, inefficace, ed esami fissati solo a distanza di tre o quattro mesi. Intanto, ero diventato invalido”.

Il 42enne non ha bisogno dello stipendio, “altrimenti – ammette – avrei fatto la fame”.

Il 15 marzo la commissione medica gli nega l’esenzione definitiva, ma solo oralmente, senza mettere nulla per iscritto. “Alla fine – conclude –, l’esenzione l’ho ottenuta dal mio medico di famiglia. Solo che tra le causali è sparito qualsiasi riferimento alle reazioni avverse. È rimasta solo quella relativa all’ipersensibilità al principio attivo, che è qualcosa di molto diverso”.

FONTE