Si parla molto del battaglione di Azov, dell’estrema destra ucraina.
Molti si scandalizzano del fatto che tali posizioni siano permesse e foraggiate.
Ma non c’è nulla di nuovo all’orizzonte.
I nazionalismi vanno a targhe alterne. Se convengono sono fomentati, altrimenti perseguitati.
I piccoli nazionalismi, come l’Ucraina appunto, il Kosovo o la Catalogna vanno bene, poiché funzionali nel disgregare nazioni o a creare conflitti utili a soggetti esterni.
In altri paesi invece, chi porta avanti certe istanze viene considerato di “estrema destra” e nonostante non abbia alcuna influenza, viene messo ai margini e perseguitato. Pensiamo a Forza Nuova, un partitino mal organizzato i cui membri vengono trattati come pericolosi criminali e i cui esponenti sono tutt’ora in carcere.
In Ucraina il nazionalismo viene alimentato da tempo in vari ambiti.
Pensate ad esempio che vi sono festival musicali dichiaratamente nazisti con tanto di svastiche al seguito che si svolgono tranquillamente. Nel resto d’Europa, sappiamo bene che se qualcuno prova a organizzare un piccolo concerto e ha idee di “destra” viene boicottato in ogni maniera. Ciò non accade in Ucraina, dove invece si possono addirittura creare serenamente raduni in grande stile.
Ci pare evidente che i nazionalismi moderni siano funzionali al potere. Nel caso dell’ Ucraina servono a creare terreno fertile per una guerra dai fini non dichiarati.
WI