Il buco della serratura

da | Apr 14, 2022 | Home, Weltanschauung

È fin troppo facile il questo periodo di smarrimento “post pandemico” trovare conoscenti, amici, parenti e colleghi che nel dialogo o nel confronto abbozzino un discorso sulle informazioni riguardanti la vita e  in special modo quella sociale o lavorativa con un “eh ma non si sa più a chi credere.…”.

Quando gli fai notare che per essere informati discretamente occorre mettersi d’impegno e confrontare, analizzare e porre un’azione critica per avere una visione più ampia sull’argomento di interesse rispondono con un classico” eh ma io non ho tempo per queste cose, ho il lavoro e una famiglia “, ecco che spuntano fuori i due fattori principali, la pazienza e la delega.

La prima è comprensibilmente legata alla frenesia della vita quotidiana che in qualche modo influisce sulle nostre energie e sulle priorità di applicazione delle stesse.

La seconda invece, la delega, è un’abitudine di uso comune che si può inquadrare spesso come una delle conseguenze della semplificazione.

Finché la delega si risolve con un’azione fisica legata ad esempio alla cooperazione in ambito lavorativo o familiare è altresì comprensibile ma quando la suddetta è applicata al pensiero si plana direttamente nelle braccia di quel meccanismo perverso di offerta preconfezionata della ragione. Una sorta di store ideologico da cui attingere per le proprie scelte, personali e non. 

Un chiaro esempio del boom di utilizzo di tale delega lo abbiamo visto in questo biennio emergenziale ma sappiamo bene che è un processo iniziato sicuramente non ora.

Delegare il proprio sapere o il proprio pensiero riduce l’uomo oggi sempre più ad un osservatore attraverso il buco della serratura che non ha una visione ampia delle cose ma bensì incanalata in uno spazio ristretto e tremendamente in funzione di chi utilizzerà tale riduzione per i propri scopi.

Ecco quindi l’uomo attuale, non più il fine di sé ma il mezzo altrui.

WI