Il reintegro dei medici non deve passare come una concessione

da | Ott 30, 2022 | Home, Weltanschauung

Il reintegro dei medici sospesi per non aver adempiuto all’obbligo, non puo’ assolutamente apparire come un atto di magnanimità. Non si deve, in alcun modo, portare in auge, santificare, osannare il ministro di turno per un atto che è semplicemente dovuto, tanto più poiché facente parte, prima dello scioglimento, del fantomatico cts, organo dietro il quale gli ultimi due esecutivi si sono celati per giustificare ogni sorta di nefandezza. Multe, ricatti, norme assolutamente prive di fondamento scientifico, abomini giuridici, compressione delle libertà personali, sospensioni: nulla è stato risparmiato. Per questo reintegrarli non è sufficiente. In un Paese degno e civile, le scuse pubbliche ed il risarcimento dei danni morali e materiali per quanto subito in questi due anni d’oblio e di letargia della ragione e del buonsenso, sarebbero un atto scontato, una prassi consolidata, il minimo accettabile per le parti in causa ed il popolo tutto. Non bisogna assolutamente far passare tutto ciò come normalità, i diritti non sono concessioni revocabili e restituibili a piacimento. Lo Stato, per sua natura e ragion d’essere, non puo’ e non deve più nascondersi dietro curve, algoritmi, indici, grafici, bollettini, falsa “scienza” e presunti comitati fantasma. 

Bisogna preservare intatto il sanguinoso ricordo di quanto accaduto, affinché le bestialità alle quali abbiamo dovuto assistere non si ripetano mai più.

WI