Il vaccino Covid distrugge l’immunità naturale. Nuovo studio del New England Journal of Medicine

da | Set 13, 2022 | Eventi Avversi, Home

Un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ( NEJM ) mostra non solo che l’efficacia del vaccino Pfizer Covid diventa negativa (il che significa che i vaccinati hanno maggiori probabilità di essere infettati rispetto ai non vaccinati) entro cinque mesi ma che il vaccino distrugge qualsiasi protezione che una persona ha dall’immunità naturale.

Lo studio è un ampio studio osservazionale che esamina 887.193 bambini di età compresa tra 5 e 11 anni nella Carolina del Nord, di cui 273.157 (30,8%) hanno ricevuto almeno una dose di vaccino Pfizer tra il 1 novembre 2021 e il 3 giugno 2022. Lo studio include 193.346 SARS -Infezioni da CoV-2 segnalate tra l’11 marzo 2020 e il 3 giugno 2022.

I ricercatori hanno utilizzato una forma di modellazione statistica con aggiustamenti per fattori confondenti (come le condizioni sottostanti) per calcolare le stime dell’efficacia del vaccino nel tempo e contro le diverse varianti di Covid.

I risultati sono illustrati nei grafici seguenti. Nel grafico A, si noti che le linee verde e blu, che rappresentano i bambini vaccinati rispettivamente a novembre e dicembre, passano per lo zero in territorio negativo con un forte gradiente entro cinque mesi dalla prima iniezione. Non è chiaro il motivo per cui la linea verde non sia proseguita dopo aprile, poiché i ricercatori presumibilmente avevano i dati, ma da quanto mostrato sembra che l’efficacia del vaccino continui a diminuire fortemente in territorio negativo.

Nel grafico B, vediamo entrambe le linee rossa e blu – che rappresentano i bambini che sono stati vaccinati e che sono stati precedentemente infettati e non precedentemente infettati rispettivamente – che passano di nuovo attraverso lo zero con un forte gradiente entro cinque mesi dalla vaccinazione. Il fatto che anche i vaccinati che hanno un’immunità naturale da una precedente infezione vedano un’efficacia negativa è una sorpresa poiché non ci si aspetterebbe che quelli con un’immunità naturale siano più suscettibili alle infezioni rispetto a quelli senza.

I grafici C e D suggeriscono che è il vaccino a causare questa preoccupante cancellazione dell’immunità naturale

Il grafico D mostra l’efficacia dell’immunità naturale da precedente infezione tra i vaccinati. Si noti che la linea blu, che è la protezione contro la variante Delta tra i vaccinati e precedentemente infetti, raggiunge lo zero con una forte pendenza entro sette mesi

Ora guardate la linea blu nel grafico C, che è la protezione contro Delta nei soggetti precedentemente infetti e non vaccinati.  Anch’essa cala, ma molto più lentamente, e dopo otto mesi è ancora abbastanza in territorio positivo, sopra il 50%. Lo stesso si può dire per l’immunità naturale contro le varianti precedenti (linea verde), che diminuisce lentamente e rimane positiva dopo 16 mesi. 

Perché l’immunità naturale rimane protettiva per i non vaccinati, mentre nei vaccinati la “protezione” diventa negativa anche se hanno un’immunità naturale?

Questo è molto inquietante perché indica non solo che i vaccini conferiscono una “protezione” negativa dopo alcuni mesi, ma anche che distruggono la protezione che avrebbe dovuto essere fornita dall’immunità naturale

I non vaccinati mantengono la propria protezione dall’infezione precedente ma i vaccinati finiscono con un’efficacia negativa anche se sono stati precedentemente infettati. Ciò significa che i vaccini annientano l’immunità naturale di una persona per lasciarla più vulnerabile alle infezioni rispetto a prima.

Le nuove scoperte si aggiungono alle crescenti preoccupazioni tra gli scienziati sull’effetto dei vaccini Covid sul sistema immunitario.

Un recente studio sui topi ha scoperto che i vaccini mRNA come quello di Pfizer inibiscono la risposta del sistema immunitario ad altri agenti patogeni. In questo studio (che non è ancora sottoposto a revisione paritaria), le responsabili sembrano essere le nanoparticelle lipidiche (LNP) che trasportano l’mRNA nel vaccino: “Abbiamo scoperto che la pre-esposizione a mRNA-LNP o LNP da sola portava a inibizione a lungo termine delle risposte immunitarie adattative“.

Leggi lo studio QUI

Un altro studio preprint ha rilevato che il vaccino Pfizer “induce una complessa riprogrammazione funzionale delle risposte immunitarie innate” inclusa “l’inibizione delle stesse“.

Stranamente, lo studio non è citato per i risultati allarmanti esposti, anzi come al solito gli autori concludono che il vaccino sia “In grado di conferire una notevole immunità contro l’infezione da Omicron“, (anche se l’elevata protezione è durata solo poche settimane ed è risultata negativa in pochi mesi). 

Concludono inoltre che “il rapido declino della protezione contro l’infezione da Omicron conferita dalla vaccinazione e dall’infezione precedente fornisce supporto per la vaccinazione di richiamo“.

Ma i risultati dello studio parlano da soli e sono molto preoccupanti. È sempre più chiaro che è stato un errore portare rapidamente sul mercato la tecnologia del vaccino mRNA e che i vaccini dovrebbero essere ritirati e rimessi nella fase di ricerca fino a quando l’intera gamma dei loro effetti e il loro profilo di sicurezza non saranno compresi molto meglio e resi accettabili.

Link allo studiohttps://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2209371

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