Di solito in un Paese in guerra le epidemie dovrebbero diffondersi e creare più problemi, eppure in Ucraina, dove praticamente nessuno si è vaccinato e si è in mezzo ad un conflitto, se ne strafottono e chiedono solo armi, mica i “vaccini“.
Da noi invece continua il terrorismo mediatico con “Omicron 5 la vendetta” e raccomandano le mascherine anche con 40 °C e il 90% di umidità.
La farsa prosegue perché semplicemente si insiste con i tamponi e si concede ancora spazio ai mentori della “pandemia“.
Se si fermassero i tamponi e se si tappasse la bocca ai vari Pregliasco, rimarrebbe solo uno scioccante ricordo da raccontare ai posteri, come l’influenza più inflazionata della storia, la “peste” mediatica.
DB