LA solitudine

da | Lug 17, 2023 | Editoriale

Uriel Crua

Fra le peggiori conseguenze del grande discrimine fandemico, una è stata più letale, avvilente, schiacciante: la solitudine. 

Dapprima, nelle primissime fasi, il grande discrimine ha allontanato bruscamente  la gramigna, il loglio: gente immiserita con cui lo smettere di avere rapporti è stato benefico e proficuo. Poi, tra i rimasti, il grande setaccio ha ulteriormente vagliato. E vagliato. E vagliato. 

Per chi ha sofferto e patito ruggendo pur di non cedere mezzo grammo, ogni atto di concessione, seppur minima, da parte di un amico ha rappresentato un tradimento, un abbandono: si era soli! Soli nei fatti, e mai a parole. Ancora peggio. 

In alcuni casi, la solitudine è il premio. In altri, no.

Delude, incattivisce, isola, rammarica. 

E rende deboli. Forse la vera forza è saper sopportare senza scomporsi la solitudine in cui ti gettano i vili. 

Saperla sopportare senza inacidirsi. Senza girare le spalle alla Vita Vera.