LA TERAPIA NUTRACEUTICA PER MUTAZIONE MTHFR

da | Apr 5, 2024 | Editoriale

Dott.ssa Stefania D’Alessandro

L’MTHFR (metilentetraidrofolato reduttasi) è un enzima che, attraverso l’intervento della vitamina B12, converte l’omocisteina in metionina, fondamentale per la costruzione delle proteine, ed è implicato in alcune fasi cruciali del metabolismo dei folati (vitamina B9).

La mutazione MTHFR è stata messa in relazione con varie problematiche, alcune delle quali sono:

• emicrania con aura

stanchezza cronica

• malattie cardiovascolari

• depressione e schizofrenia

• poliabortività e difetti del tubo neurale

• infertilità

• suscettibilità al cancro

• intossicazione cronica

Il gene che codifica l’enzima MTHFR può subire mutazioni che comportano una diminuzione della sua attività anche del 70%, con conseguente aumento dell’omocisteina nel sangue e bassi livelli plasmatici di acido folico.

Ciò che non viene mai detto è che eventuali integrazioni di B12 in forma di cianocobalamina o acido folico in forma non metilata potrebbero determinare un ulteriore intossicazione e peggioramento di alcune sintomatologie. Gli individui che presentano mutazione mthfr DEVONO NECESSARIAMENTE INTEGRARE LA B12 IN FORMA DI METILCOBALAMINA E L’ACIDO FOLICO (Vitamina B9) IN FORMA METILATA!

Le mutazioni del gene MTHFR sono anche correlabili alla ridotta capacità di smaltire i metalli tossici. Glutatione e metallotioneine sono importantissimi “attori” nel lavoro di smaltimento dei metalli pesanti.

La produzione di glutatione e di metallotioneine richiede diversi processi biochimici, tra i quali anche il ciclo di metilazione, nel quale è implicato l’enzima prodotto grazie al gene MTHFR.

CONSIGLI DI BASE PER LA TERAPIA NUTRACEUTICA

Nel percorso nutraceutico per mutazione MTHFR diventa importante inibire qualsiasi risposta eventualmente infiammatoria a livello sistemico (e in particolare dell’apparato digerente). Lo scopo è quello di accelerare la formazione di un buon microbiota funzionale alle capacità digestive dell’apparato gastrointestinale, ad una migliore modulazione endogena del sistema immunitario e della corretta risposta infiammatoria anche a livello del sistema nervoso centrale.

LIMITIAMO I DUE PRINCIPALI ALIMENTI INFIAMMATORI

In particolare occorre LIMITARE (meglio se EVITARE) alimenti che possano contenere il peptide gliadinico (glutine) e la avenina (avena) oltre che qualsiasi alimento che contenga la CASEINA (proteina contenuta in latte e derivati). Dopo 5 mesi di assenza di peptide gliadinico dalla propria alimentazione la risposta al glutine sarà inferiore in media al 30%. Il glutine e la caseina sono proteine che si comportano come una “COLLA” ed in funzione della tipologia (ne esistono diverse isoforme nei vari alimenti) è possibile che alcune possano essere particolarmente aggressive a livello intestinale e produrre effetti sulla risposta umorale.

Per tale motivo è consigliabile evitare formaggi e latticini e tutti i cereali contenenti glutine. È necessario optare per carboidrati derivati da cereali o pseudocereali naturalmente privi di glutine, non raffinati o semintegrali, quali per esempio riso, teff, sorgo, miglio, batata, chufa, platano. La quinoa, l’ amaranto e il grano saraceno sono pseudocereali senza glutine ma ricchi in saponine, sostanze fortemente infiammanti a livello intestinale. Per tale motivo occorre metterli in ammollo almeno 12 ore e cambiare l’acqua almeno un paio di volte prima della cottura.

È importante la variabilità alimentare, EVITANDO IL Più POSSIBILE IL MAIS: questo cereale crea picchi glicemici e favorisce l’infiammazione. Se vogliamo consumarlo è consigliabile associarlo ad altri cereali o pseudocereali e limitarne le quantità.

LIMITARE GLI ALIMENTI RICCHI DI ISTAMINA O LIBERATORI DI ISTAMINA

È consigliabile e sufficiente ridurne il consumo. In ogni caso è opportuno limitarsi a introdurre in ogni pasto non oltre 2 alimenti insieme, se contenuti nell’elenco sottostante:

crauti, cavoli, conserve, pomodori, tonno, alici, aringhe (anche affumicate), salmone, crostacei, frutti di mare, bottarga, sardine, formaggi (gruviera, gorgonzola e simili), lumache/chiocciole, fragole, agrumi, cioccolato e derivati, spinaci, banane, noci, mandorle, arachidi, lenticchie, fave, uovo (specialmente albume) salumi , wustel.

ALTRI CONSIGLI UTILI

• È consigliabile in qualsiasi momento un uso frequente di tisane a base di melissa, griffonia, valeriana e passiflora, anche mescolati tra loro, senza zucchero (al massimo dolcificati con stevia naturale o eritritolo)

• È opportuno utilizzare oli vegetali di buona qualità, MAI fritti o soffritti, anche mescolati (es olio evo, canapa, lino, olio di riso) che hanno un effetto antinfiammatorio.

• È necessario bere frequentemente acqua, sempre lontano dai pasti, e non eccedere nel consumo di sale (che dovrebbe essere integrale, e non sale iodato comunemente in commercio). Per calcolare il quantitativo ideale di acqua da bere ogni giorno occorre moltiplicare il proprio peso per il coefficiente 0.030. Un individuo che pesa 70 kg dovrebbe dunque assumere l’equivalente di 2,1 litro di acqua al giorno (0.030×70=2,1)

• Evitare o limitare fortemente per alcuni mesi l’uso di formaggi, insaccati, alimenti o farmaci che contengono alcool (soluzioni idroalcoliche o sciroppi) caffeina, teina (usa tisane o the verde), lattosio, solfiti (non eccedere con aglio, cipolla, uova, asparagi) ed evitare o limitare quegli alimenti a lunga conservazione che contengono E220-E228- anidride solforosa , bisolfito di potassio, bisolfito di sodio).

• Limitare gli alimenti come soia, legumi, fave e derivati

GLI STEP DI INTEGRAZIONE DELLA TERAPIA NUTRACEUTICA

1. Ciclo della metilazione gastro e vascolare, per mutazioni MTHFR CBS MTR MTRR ecc

– Normocis 400- ultima formulazione (ciclo della metilazione ) con riboflavina Vit B2, Piridossina Vit B6, metilfolato, metilcobalamina, betaina, zinco. Il dosaggio e le tempistiche sono da valutare in base alle problematiche specifiche e alle caratteristiche della persona. In genere si consigliano cicli di 3-4 mesi a dosaggio scalari

2. Ciclo del VDR- BCO1- Microbiota gastrointestinale- Sistema immunitario

– Vitamina D3 (Olea D3 Plus della Herboplanet o Vitamina D3 della Metagenics ) per mineralizzazione ossea, regolazione dell’ immunità e del microbiota)

Dosaggi e tempistiche sono da valutare in funzione del dosaggio ematico (da verificare tramite analisi) e delle caratteristiche del singolo indivisuo (età, stile di vita eventuale obesità o presenza di malattie autoimmuni ecc). In genere si consigliano integrazioni con dosaggi non inferiori a 5000 UI/die nel periodo che va da metà ottobre fino a metà aprile

– Fermenti lattici VSL#3 capsule (112 miliardi di batteri per capsula)

Dosaggio da valutare un funzione della persona. In genere la tempistica di integrazione è di almeno 2 mesi.

– Cicli di Vitamina C liposomiale (almeno 500 mg/die)

3. Ciclo della metilazione- eritropoiesi-attività neuro e neuromuscolare- assorbimento

– Liposomial B-Complex (B1,B2, B3,B5,B6,B7,B9,B12) (YOGA nutrition) da integrare dopo 30 giorni dall’inizio della terapia Normocis 400- ultima formulazione(diminuendo il dosaggio di quest’ultima)

– Omegor Vitality 1000 (epa e dha ad alto dosaggio- 5 stelle ifos) da integrare dopo 45 giorni dall’inizio della terapia conNormocis 400- ultima formulazione

– Liposomial CoQ10 (coenzima Q10 Yoga Nutrition) da integrare dopo 60 giorni dall’inizio della terapia con Normocis 400- ultima formulazione

Ribadisco che i dosaggi e le tempistiche di somministrazione di tali integratori devono essere valutati in funzione della singola persona e delle problematiche soggettive. Chiederei la cortesia di evitare messaggi su questo post in cui si chiedono terapie personalizzate.

Copyright Dott.ssa Stefania D’Alessandro

Nutrizionista

Specialista in Medicina Funzionale

Naturopata

Questo articolo è estrapolato dal mio ultimo libro, ed avendo copyright è possibile solo condividerlo dal mio profilo (NO salvataggio post, foto e ripubblicazione).

Foto con copyright, pubblicata per gentile concessione del dott. Mario Mauro Amato

Fonte