La via maestra

da | Mag 10, 2022 | Home, Weltanschauung

Dopo più di due anni di vessazioni, orrori giuridici, terrore mediatico, ricatti, stupri reiterati del diritto, letargia completa della ragione e del buonsenso, vili attacchi alla vita, fa sorridere, con amarezza, come ci sia ancora qualcuno che parli di cavilli legali, di Costituzione, di tribunali dove, trionfanti, si potrebbe avere la meglio nei confronti chi, in questi 26 mesi, ha posto in essere ogni genere di nefandezza, di bestialità, di violenza ai danni del popolo italiano.

Quando dalla sera alla mattina ci tolsero tutto, senza appello, quando ci fu imposto di restare chiusi in casa come animali convincendo i più che si potesse combattere un virus mortale cantando dai balconi con una maschera in faccia fatta con la carta forno, quando ci furono tolti lavoro e dignità con la scusa della salute pubblica, dovevamo scorgere subito l’accelerazione, il cambio di marcia, l’evoluzione, il mutamento di paradigma. Già, perché se oggi si parla ancora di lasciapassare e quarte dosi, di sospensioni e radiazioni da albi professionali, di chiusure e restrizioni nel prossimo autunno, di invio di armi per far la “pace” nonostante l’art. 11 della carta fondamentale ponga quantomeno qualche criticità e perplessità in materia, se si respira un’ aria di rassegnazione, crisi e sconfitta, se il tamburo della propaganda bellica è battente come quello pandemico, l’origine di tutto va rintracciata nel primo lockdown. In quel provvedimento così insensato, arbitrario, draconiano, in quella piaga ancora aperta e purulenta, sono ubicate le radici di ciò che oggi accade. La verità, distruttiva d’ogni pia illusione, è che stanno seguendo solo il solco tracciato ab origine, utilizzando, meschinamente, il ricatto di chiusure e restrizioni per portare avanti la loro agenda e per comprimere indiscriminatamente diritti e libertà un tempo intangibili,  oggi involute in autorizzazioni a tempo determinato.  

Edificare la nostra resistenza nel quotidiano, mattone dopo mattone e proteggere i nostri figli deve essere perciò la priorità. Senza paura, diffidando di false speranze  ed improbabili proclami, scevri da ogni condizionamento funzionale alla narrazione dominante.Tutto il resto è solo chiacchiericcio sterile. È il pigolare, ritmico e ripetitivo, in un nido che assume ogni giorno di più la forma e la sostanza  di un’autentica prigione.

WI