Nella quotidianità ci ritroviamo spesso seduti nello stesso tavolo con persone che fino a qualche mese va avallavano i provvedimenti criminali e ricattatori del governo. Così accade che mentre si discute di argomenti di vario genere, nello stomaco ribolle sempre quell’amarezza, quella voglia di rivalsa, quel sentimento che vorrebbe esplodere per far notare a costoro la vigliaccheria e l’imbarazzante codardia che li caratterizza.
Se capita di finire sulla tematica “pandemica”, spesso i nostri docili “amici” liquidano il tutto con il fatto di essere stati ricattati sul lavoro e ci tengono a sottolineare che non erano d’accordo con certe forzature ma erano “le regole”. Ovviamente, a parte qualche ipocondriaco patologico, ci tengono altresì a dirci che la quarta dose non se la faranno, perché si sono stancati. In realtà non si presentano agli hub semplicemente perché mancano Draghi, il pennuto e le costrizioni, altrimenti saremmo punto e a capo.
Capite? Erano tutti sergenti, ossequiosi di far rispettare provvedimenti criminali, ad ogni livello, ma oggi minimizzano.
Erano ciechi e sordi mentre la gente veniva emarginata, calpestata, mandata via dal posto di lavoro, ma a pochi mesi di distanza ci accolgono come se nulla fosse mai accaduto.
Il rancore fa male alla salute e non bisogna coltivarlo, ma è davvero dura digerire quanto vissuto e guardare la gente con gli stessi occhi di prima.
WI