NORIMBERGAMO

da | Mar 14, 2023 | Editoriale

Uriel Crua

Volevate una nuova Norimberga, avete avuto Bergamo.

“Le carte” di un processo posticcio e fuori tempo massimo mostrano ministri micragnosi, nel pallone, impacciati e opportunisti. Il solito – si direbbe – malaffare all’italiana. 

Invece questo non è che un livello, il più superficiale, di un’intenzione di più ampia portata e di respiro internazionale. La corruttela alla Totò, l’abboffata tutta ciccia e brufoli del pezzo di torta più grosso, non sono che premietti, croccantini, da distribuire fra gli attori della farsa per accaparrarsene la cieca fiducia, la cieca abnegazione. Per sopirne gli scrupoli. Per coprirgli la faccia. 

Oltretutto, di tutta questa faccenda del processo non sta che emergendo un pezzetto nel mare magnum del flusso catodico, per cui in effetti non esiste. Non arriva. E quando arriva, viene percepito nientemeno che come il caso del dottore di paese che accetta tangenti. Un caso fra i molti. 

Nessuno collega la volontà di relogificazione dei rapporti di potere, della rigerarchizzazione delle classi sociali, della sovversione dei fondamenti antropologici allo scopo di allentare la guardia in vista della stoccata successiva che – guardatevi bene – arriverà com’è arrivata la precedente. 

Ci sono segnali che arrivano da tutte le parti, campanelli d’allarme, pistole di Čechov. 

Il terreno sdrucciolevole su cui è franata l’umanità ai tempi della sceneggiata pandemica, è ancora più dissestato e pronto a ospitare nuovi drammi. 

L’unica cosa da fare non è soltanto capire, amici. Ma agire. Essere azione. Quell’azione.