Ripartita la “rivoluzione colorata” a Teheran

da | Ott 4, 2022 | Home, Weltanschauung

A Settembre 2022, a Teheran, è ripartita la solita “rivoluzione colorata” con l’appoggio di “turiste” occidentali.

Nulla di nuovo, la solita puntuale propaganda anti-Iran, alleato russo. Una dinamica che abbiamo visto più volte negli ultimi anni.

La questione non è se si è filo-islamici o filo-iraniani, anti-occidentali o anti-americani. 

La questione va affrontata con realismo e distacco: quale mondo desideriamo? Quale azione consideriamo etica? Se crediamo veramente nell’autodeterminazione dei popoli, qualsiasi potenza che pretenda in nome della propria idea di civiltà o dei propri interessi di imporsi come giudice, giuria e boia, è la nostra nemesi, sia essa il mondialismo che l’islamismo. 

L’Iran è una nazione islamica, non islamista. Le azioni che ha condotto fuori dai propri confini le ha condotte in vista non di una egemonizzazione culturale e politica del Medioriente, ma per contenere le minacce ai propri confini. Ricordiamo che l’Iran vive in un perenne stato di assedio e provocazione. Non entriamo in merito al modello sociale iraniano: ogni paese, per quanto ci riguarda, ha il sacrosanto diritto alla propria storia e ai propri valori e di esigere rispetto.

Certi “sovranisti” appena la propaganda attacca un paese che loro considerano “retrogrado” le vanno appresso, dimenticando quanto essi siano menzogneri nella narrazione.

Costoro sono capaci di concepire un unico modello, un’unica sovranità, un unico diritto. I propri.