Rita, 39 anni trovata morta in casa. Muore un noto medico a Napoli. Muoiono improvvisamente l’attore e regista Eugenio Allegri e il 49enne produttore Lorenzo Lotti

da | Mag 9, 2022 | Eventi Avversi, Home

Caserta: malore improvviso, trovata morta in casa a 39 anni

CASAPULLA. Una tragedia ha scosso nel profondo la comunità di Casapulla (CE). Questa mattina Anna Rita Sorbo è stata trovata priva di vita nel suo appartamento di Casapulla ad appena 39 anni: a fare la tragica scoperta sono stati i familiari.

Anna Rita Sorbo

Accertata la causa naturale del decesso la salma è stata restituita ai familiari per il rito funebre. La giovane lascia i genitori Giuseppe e Gianna, la sorella Luana ed un grande vuoto in quanti l’hanno conosciuta.


Il medico Benedetto Pepe morto al ristorante a Pozzuoli per un malore

Addio a Benedetto Pepe, psichiatra e coordinatore nazionale del Saues. Il presidente del sindacato Ficco: “Rammarico per la mancata tempestività dell’intervento dell’ambulanza del 118”ad

Napoli, 8 maggio 2022 – Lutto nel mondo della medicina. Durante una cena con alcuni colleghi, a Pozzuoli, un malore ha ucciso Benedetto Pepe, coordinatore nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria. Ne dà notizia il presidente dello stesso sindacato, Paolo Ficco, che ricorda Pepe come “medico psichiatra tra i più attivi del nostro sindacato, padre esemplare, raro esempio di generosità sul lavoro e nella vita sociale”. 

Nello stesso tempo, evidenzia “col dolore per la sua scomparsa il rammarico per la mancata tempestività dell’intervento dell’ambulanza del 118 lungamente attesa nel ristorante laddove i medici presenti si erano prontamente attivati per praticare i primi possibili soccorsi del caso”, conclude Ficco. 


È morto l’attore e regista Eugenio Allegri, ucciso da un malore improvviso

Era il direttore artistico della Fonderia Leopolda. L’assessore Catalani: “Sei anni di crescita grazie a lui”

Eugenio Allegri è morto a 66 anni, a seguito di un malore

Follonica (Grosseto), 8 maggio 2022 – È morto venerdì sera, all’età di 66 anni, l’attore e regista Eugenio Allegri, a seguito di un malore improvviso. Allegri è stato il primo, e finora unico, direttore artistico del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica. Nato a Collegno e diplomato nel 1979 alla Scuola Galante Garrone di Bologna, Eugenio Allegri è stato attore e regista di riconosciuto talento, lavorando, fra gli altri, con Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato.

Il suo volto e la sua voce sono indissolubilmente legati a Novecento di Alessandro Baricco, che ha portato in scena per oltre vent’anni sui palcoscenici italiani ed europei.

Nel 2009 aveva riaperto il Teatro Carignano appena restaurato come protagonista dello Zio Vanja di Anton Cechov, diretto da Gabriele Vacis, che nel 2012 lo scelse anche per Rusteghi di Goldoni. Nel 2016 aveva accettato la sfida di Dario Fo di dirigere il giovane Matthias Martelli in una nuova e apprezzata versione di Mistero Buffo, prodotta dal Teatro Stabile di Torino, e nel 2017 era tra gli interpreti principali dell’adattamento teatrale de Il nome della rosa di Umberto Eco, diretto da Leo Muscato.


Lorenzo si spegne a 49 anni

TORINO – Lorenzo Lotti non c’è più. Si è spento a 49 anni mercoledì sera, 4 maggio, e mancherà a tutte le persone che l’hanno conosciuto. Lorenzo, poco più di un anno fa, decise di raccontarsi al Corriere Torino. Queste le sue parole: «Mi chiamo Lorenzo e questa è la mia storia: un uomo a lungo senza un cognome, in attesa di fare pace con il suo passato. Sono nato sotto la Mole quasi 50 anni fa. Mi occupo di produzioni cinematografiche, quando riesco; di questa città conosco il lato più oscuro”.

“Con lei, e contro di lei, combatto da quando sono ragazzo. Quando, ancora minorenne, le droghe sono entrate nella mia vita rubando una parte del mio equilibrio. Mi chiamo Lorenzo, e vi racconto trent’anni di droga a Torino”. Lorenzo raccontò anche della lunga vicenda giudiziaria di cui fu protagonista quando chiese, e ottenne, il riconoscimento del cognome da parte del padre naturale di cui, fino a qualche anno prima, non conosceva l’esistenza. «Ho raccontato la mia storia perché ho imparato a mie spese che l’autodeterminazione è una lotta intima e quotidiana e la vera forza è saper chiedere aiuto»