Faber Von Castel July 16, 2019
Come utilizzare soldi pubblici destinati ai bambini del Terzo mondo (con l’aiuto delle agenzie di rating, delle banche d’affari e della Banca Mondiale) a beneficio dell’alta finanza?
Semplice, tramite i #vaccini.
Ladies and Gentlemen, ecco a voi i vaccine bonds.
I vaccine bonds sono delle obbligazioni emesse sui mercati finanziari allo scopo di monetizzare gli impegni di contribuzione degli Stati membri della GAVI Alliance, volti a finanziare taluni programmi di immunizzazione in alcuni Paesi del Terzo mondo.
La Global Alliance for Vaccine Immunization (GAVI) è una partnership pubblico-privata costituita nel 2000 al fine di promuovere e diffondere nei Paesi poveri i programmi di immunizzazione e accelerare l’accesso ai #vaccini da parte dei più disagiati.
La GAVI Alliance si finanzia in 4 modi differenti tra cui assumono un certo rilievo i contributi diretti dei suoi membri (governi, istituzioni e fondazioni, tra cui quella di Bill & Melinda Gates) e i meccanismi di finanziamento “innovativi”, tra cui i vaccine bonds.
I finanziamenti incassati dall’Alleanza risultano molto corposi. Dal 2000 al 2020 il totale dei contributi e degli impegni è stato pari a 23,4 mld di dollari. I principali donatori sono il Governo UK (6,15 mld di $) e la Fondazione Bill & Melinda Gates (4,1 mld di $).
Significativo (seppur inferiore rispetto ai due suddetti principali finanziatori) è stato anche il contribuito dell’Italia che nel periodo 2000-2020 ha versato 1,3 mld di dollari, valore che è risultato in costante crescita nel periodo considerato.
Come detto, uno dei meccanismi alternativi di funding consiste nell’emissione di vaccine bonds. Detta emissione avviene per il tramite una società di diritto inglese, l’International Finance Facility for Immunization (IFFIm) a cui partecipano i soli Stati nazionali.
Ma perché l’emissione di vaccine bonds coinvolge solo gli Stati sovrani, escludendo istituzioni e fondazioni private (sempre presenti quando si parla di vaccinazioni)? La ragione è presto chiarita e dipende dalla struttura dell’operazione stessa.
Infatti il IFFIm, per raccogliere risorse sui mercati finanziari, necessita della “credibilità” e dell’ ”affidabilità” degli Stati sovrani che, tramite i loro finanziamenti al GAVI, garantiscono i vaccine bonds che poi gli investitori istituzionali sottoscrivono.
In considerazione di tali contributi (e impegni di contribuzione) degli Stati nazionali, che possono avere una durata anche di 20 anni, i vaccine bonds rappresentano il principale strumento di finanziamento a lungo termine della GAVI Alliance.
L’emissione di vaccine bonds coinvolge banche d’affari e istituzioni internazionali. Infatti, dalla lettura del Prospetto (non approvato da alcuna Autorità di vigilanza) risulta che l’operazione è strutturata/gestita da Goldman Sachs, Citigroup e dalla Banca mondiale.
Le obbligazioni sono quotate presso la Borsa del Lussemburgo che risulta particolarmente nota, tra le Borse europee, per il suo scarso grado di liquidità e di trasparenza, nonché per implementare dumping normativo e regolamentare (consentito dalla normativa comunitaria).
I vaccine bonds risultano anche retati dalle principali agenzie di rating (S&P, Moody’s e Fitch). I giudizi emessi dalle stesse risultano correlati al merito di credito dei principali Paesi contributori, tra cui la Francia e, soprattutto, il Regno Unito.
Come i sottoscrittori dei bonds e coloro che strutturano la loro emissione, anche i membri del Board dell’ IFFIm non sono propriamente dei filantropi. Infatti, l’attuale Chief è il Presidente di Citigroup (che, come detto, è anche advisor nelle emissioni di vaccines bonds).
Tra gli altri membri del Board figurano l’ex segretario generale della Banca centrale degli Stati dell’Africa occidentale (che emette il famigerato Franco CFA), il Direttore Generale della BEI (e membro dell’ICMA) e l’ex Global Head of Capital Markets della Banca Mondiale.
Riassumendo. Esponenti di spicco della finanza mondiale organizzano l’emissione di vaccine bonds (tramite banche d’affari e Banca mondiale), a beneficio di investitori istituzionali, utilizzando fondi pubblici destinati ai programmi di vaccinazione dei Paesi poveri.
Il “giro d’affari” dell’ IFFIm risulta impressionante avendo raccolto negli ultimi anni 6,5 mld di $. Secondo l’ex consigliere René Karsenti il programma, permettendo di salvare vite, consente altresì agli investitori di ottenere rendimenti di mercato (si apprezzi l’ossimoro)
Anche @GiuliaGrilloM5S (insieme a altri parlamentari del @Mov5Stelle) aveva biasimato i vaccine bonds, nell’ambito di una più generale critica della Legge Lorenzin, enfatizzando altresì la vincolatività degli accordi GAVI per l’Italia nel lungo termine