Nell’epoca della mistificazione, della menzogna, dell’artifizio, dove il vero ed il falso si fondono in un unicum indistinguibile, la polvere sollevata dagli sterili dibattiti e dall’informazione mainstream, filtra la realtà, copre la verità, consolida il potere. Shock visivi, immagini, overdose di dati, palcoscenici televisivi popolati da esperti guitti e saltimbanchi della narrazione dominate, hanno come unico obiettivo quello di confonderci, indirizzarci, plasmare il nostro pensiero, annullare spirito critico e capacità d’analisi. L’apparente contraddittorietà, l’assoluta infondatezza delle affermazioni dei componenti del circuito mediato, l’aspetto quasi comico e circense di talune arene ad hoc create, alterano a tal punto la percezione del vero che la maggioranza è oramai totalmente immersa in un universo parallelo, in un “metaverso” fatto di illusioni, etichette e schemi precostituiti. Così si è convinti di essere nel “mondo libero” quando è necessario un lasciapassare per accedere al lavoro, sui mezzi pubblici, ai servizi fondamentali o per andare a visitare un parente in una casa di riposo. Così si è certi di vivere in democrazia, quando il quadro normativo è alterato di continuo da decretazioni d’urgenza che si susseguono senza soluzioni di continuità e l’esecutivo è capeggiato da un uomo di spicco dell’alta finanza internazionale. Così si è sicuri di avere potere di scelta e pieno dominio sulla propria esistenza, quando persino il principio dell’habeas corpus è messo in discussione e l’esercizio di diritti e libertà fondamentali è subordinato al possesso di un qr code con scadenza predeterminata. Così il racconto della guerra in Ucraina, intriso di propaganda di regime e di melensa retorica bellica, diventa la lotta del bene contro il male, senza considerare pregressi storici, analisi geopolitiche dettagliate, osservazioni sulle conseguenze delle sanzioni comminate dal blocco occidentale alla Russia, cause scatenanti del conflitto.
Viviamo veramente nell’epoca del “bipensiero istituzionalizzato“, del “ministero della verità” che agisce con incredibile solerzia, delle ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna date in pasto a masse affamate di notizie false, di litigi sotto i riflettori, di opinioni, di grotteschi teatrini e squallide messinscene. È necessario dunque un cambio repentino di rotta. La battaglia per la verità deve tornare, oggi più che mai, al centro del dibattito. Ad essere un obiettivo prioritario per la nostra generazione.
WI