Votare puo’ fare la differenza?

da | Set 24, 2022 | Home, Weltanschauung

In questa campagna elettorale abbiamo fatto analisi disinteressate ed a molti non è andata giù, dovevamo supportare chi dicevano loro per non essere considerati dei “gatekeeper”.

È il prezzo da pagare per essere avulsi da logiche di interesse.

Ma passiamo oltre. In questo clima rovente, con la guerra sullo sfondo, per una volta ci rivolgiamo a coloro che si presenteranno alle urne con un antipatico post riassuntivo, senza prenderci troppo sul serio.

Il 25 settembre, sulla scheda fantozziana di stato ci saranno varie opzioni. Vediamole assieme:

– Il PD. Il partito delle grandi agende internazionali che prevedono “lotte per i diritti arcobaleno”, servilismo atlantista, multiculturalismo ipocrita e tutte le note tematiche care ai padroni. Ovviamente per attuare ciò si rifanno al sempreverde pericolo del ritorno del fascismo, in modo da giustificare nuove forme di totalitarismo, e alla retorica del sacrificio ad oltranza per sconfiggere il dittatore russo. 

Votando loro la Von Der Leyen sarà felice e i media non urleranno un giorno sì e uno no al fascismo nero. Pensateci.

– FDI. Il partito della Meloni sarà utile nel dare conferme ai padroni d’oltreoceano. Non recheranno loro alcun disturbo, eseguiranno alla lettera gli ordini di Washington proseguendo le politiche dello statista dell’anno Mario Draghi. C’è da dire, che sono gli unici ad avere i numeri per mettere qualche argine ad eventuali obblighi, nuovi lasciapassare o a leggi come la Zan. Sempre che lo facciano per davvero. 

– LEGA. Se avevano un 1% di credibilità, dopo l’ultimo governo se la sono giocata. Questi hanno fatto i kapò nelle regioni (ricordiamo i vari Zaia, Fedriga ecc) e in Parlamento hanno sostenuto Draghi e votato per cacciare la gente da lavoro e obbligarla a dare il braccio. Il loro leader è passato dall’indossare le magliette con Putin in Parlamento a sostenere le sanzioni. Patetici. 

– FI. Berlusconi su Tik Tok è l’immagine di questo partito mummia, speculare al PD. Sperando che scompaiano una volta per sempre dalle scene circensi della politica italiana.

– NOI MODERATI. Questi chi sono esattamente? Qualcuno ci illumini, da decenni vediamo i loro manifesti in tutte le città, faccioni che si vantano di essere “moderati”. Gente che blatera in politichese. Brutture inenarrabili.

– M5S. I traditori dei traditori, i fuffari per eccellenza, il bluff parlamentare più grande della storia. Cercheranno di aggrapparsi alle bimbe di Conte e al reddito di cittadinanza per accalappiare voti. Giuseppe Conte…. ma chi, quello delle dirette mascherato da solo? Quello che incitava gli italiani a tenere duro ancora per qualche giorno? Che dava indicazioni su quali parenti andare a trovare? Che parlava di “bodenza di fuogo” per aiutare aziende e partite iva? Esatto, proprio lui. Molte serrande hanno chiuso in questi anni, ma costui è ancora in giro per l’Italia e ci sarà chi lo voterà ancora. Impresentabili.

– DI MAIO. Su questo signore non è possibile neppure commentare. Trattasi di una grottesca caricatura, ogni volta che fa un post social, su 1000 commenti, 950 sono risate. Parlare di lui è come sparare sulla croce rossa.

– CALENDA/RENZI. L’impressione è che questi finti “sinistri” si siano presentati volutamente divisi dal PD per fare andare al governo i “destri”, lasciargli la patata bollente di questo inverno di rincari per poi ripresentarsi uniti al momento giusto.

– + EUROPA/VERDI. La Bonino e compagnia green “progressista”. Se leggete i loro programmi non potrete che provare brividi. Agghiaccianti.

– ITALEXIT. Paragone, l’incanalatore del dissenso numero uno. L’unico che ha qualche chance di superare lo sbarramento tra i partiti “anti”. Con lui al governo un giorno torneremo alla Lira e diverremo “sovrani”. Su Rieducational Channel.

– ISP. Minestrone con Ingroia, Rizzo, Toscano e Gina Lollobrigida. Tanto rispetto per il lavoro estenuante di un giornalista come Giorgio Bianchi candidato con loro, ma ad oggi questa lista è davvero lacunosa.

– VITA. Candidati improbabili, invettive imbarazzanti contro gli astenuti, pianti in diretta per esser stati redarguiti da due vecchietti al bar che non volevano i volantini. Assenti in tante circoscrizioni. Passiamo oltre che è meglio.

– UNIONE POPOLARE. Rimpasto “sinistro” con partitacci come “potere al popolo” e “rifondazione comunista”. Una accozzaglia invotabile.

– ALTERNATIVA PER L’ITALIA. Un’ accoppiata quella tra Di Stefano e Adinolfi che difficilmente potrà mai rendere nelle logiche del voto di massa. La loro lista è peraltro assente in tantissime circoscrizioni. Al prossimo tentativo.

– PARTITO ANIMALISTA. Un programma che parla solo di come trattare bene gli animali. Altre tematiche? Nessuna. Interessante.

Ad ogni modo se non sapete chi votare nel circo elettorale scrivete sulla scheda “Weltanschauung Italia”, chissà, magari la prossima volta ci candideremo anche noi con un bel naso rosso.

Un caro saluto.

WI